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Gherusio.
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In fuga dai cristiani, accolti dai cristiani. Storie
di persecuzione e solidarietà si intrecciano, nel
groviglio di violenze e instabilità della
Repubblica Centrafricana.
Nelle stesse ore in cui un imponente
dispositivo militare francese provvedeva a
evacuare un centinaio di musulmani dalla
capitale Bangui , dall’ovest del Paese arriva la
testimonianza di una comunità cristiana, che
agli stessi musulmani ha offerto rifugio,
trasformando la propria chiesa in centro
d’accoglienza.
La maggior parte di loro era diretta al vicino
Camerun, ma la stagione delle piogge ha reso
le strade impraticabili, di fatto intrappolandoli
nella città di Carnot.
Il risultato è un laboratorio di convivenza, che
si erige a modello per il Paese.
“Molti la chiamano guerra di religione – dice il
parroco Beni Bikowo -. La nostra esperienza ci
insegna però che all’arrivo dei musulmani, i
primi ad offrir loro tetto e assistenza sono
stati proprio i cristiani”.
Oltre un milione le persone costrette alla fuga
dalla spirale di violenze e rappresaglie tra
musulmani e cristiani che da mesi attraversano
la Repubblica Centrafricana. Cifre – e modalità
– che hanno indotto le Nazioni Unite a mettere
in guardia dallo spettro di una “pulizia etnica”.
Di fronte all’impotenza finora dimostrata dai
contingenti di Unione Africana e Francia, le
stesse Nazioni Unite hanno promesso l’invio di
12.000 caschi blu entro settembre.
Fonte Euronews. -
Gherusio.
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